Interventi di restauro 2023-2024

Lavori di rafforzamento e messa in sicurezza delle mura di Bianello

LE MURA E I BASTIONI

I lavori sulle mura del Bianello iniziano nel 2017 con l’intervento sul portale del castello. È in questo primo atto che si delinea l’approccio di lavoro che si adotterà per l’intera cinta muraria ed i giardini storici in essa contenuti. La fase di raccolta dei dati (indagine storico-critica, rilievo 3D fotogrammetrico, analisi chimico-fisica sui materiali, saggi sulle murature) ha permesso di individuare materiali, tecniche costruttive, patologie ed entità dei danni subiti nei secoli. I dati sono stati sintetizzati e messi a sistema: si è delineata una lettura “archeologica” degli elevati, ovvero una definizione puntuale delle zone omogenee (per materiali e tecniche costruttive) presenti nelle murature che ha restituito una ipotesi di cronologia costruttiva della cinta in rapporto al castello. Gli interventi per riparare e restaurare le murature sono stati definiti attraverso una sintonia completa tra i progettisti architetti, ingegneri, paesaggisti, l’ufficio tecnico comunale ed i funzionari della Soprintendenza di Bologna e Regione ER. Le azioni conservative e compatibili con la storicità delle murature, sono state affiancate dall’inserimento –reversibile- di parti metalliche strutturali contemporanee che, fungendo da parapetti, hanno reso i luoghi fruibili in sicurezza.

Il cantiere, svolto su circa 1400 mq di superficie delle mura, e altrettanta superficie dei giardini, è diventato un laboratorio insostituibile di raccolta dati, scambio di conoscenze e scoperte. Il cantiere è sempre il momento nel quale si tocca con mano la storia, il materiale antico, ancora intatto; e che, a volte, riserva delle sorprese che permettono di aggiungere qualche tassello in più alla storia del bene.
Il Bianello, nella sua magnifica complessità e per l’immenso valore che custodisce, porta con sé grandi responsabilità per chi ha il dovere di prendersene cura; eppure, non si può evitare di essere travolti dalla gratitudine per il privilegio ottenuto. L’impegno e la fatica sono ricompensati, perché gli spazi rivivono, in continuo divenire, perpetuando la vita del castello, aperto alla comunità.

 

 

Restauro e valorizzazione dei giardini storici del castello di Bianello

IL GIARDINO DEI PROFUMI

Nel 2023, un ambizioso progetto di restauro a cura della paesaggista Silvia Ghirelli ha completamente trasformato l'aspetto e la funzionalità delle aiuole del Giardino del Belvedere, rimuovendo gli evidenti segni di degrado accumulati nel corso di decenni di trascuratezza precedente all'intervento dell'Amministrazione comunale di Quattro Castella. Questo intervento non solo ha restituito alle aiuole il loro ruolo di accoglienza e svago, ma ha anche comportato un significativo vantaggio in termini di manutenzione.

Il fulcro del progetto è stato il ridisegno delle due aiuole centrali, ora delimitate da eleganti bordure in pietra e ospitanti una selezione di erbe aromatiche e officinali, tipiche dell'epoca medievale e della vita quotidiana di allora. All'interno di questo spazio, un intricato sistema di percorsi lastricati permette ai visitatori di muoversi agilmente tra le varie piantagioni, consentendo un contatto diretto e sensoriale con le nuove essenze. Il giardino del Belvedere ha acquisito così una nuova identità e significato, tanto che ora è conosciuto con il suggestivo nome di "Giardino dei Profumi". Questa denominazione evocativa si riferisce alla ricca varietà di erbe aromatiche e officinali che popolano le aiuole, emanando profumi avvolgenti e invitanti. Ogni passo è accompagnato da fragranze delicate e avvolgenti, mentre le piante si lasciano accarezzare dalle mani curiose dei visitatori, consentendo un contatto diretto e tangibile con la natura. Questi percorsi non solo invitano alla scoperta delle varie essenze presenti nel giardino, ma offrono anche la possibilità di immergersi completamente nell'atmosfera magica e rilassante del luogo. I visitatori possono respirare profondamente, lasciandosi avvolgere dai profumi sottili e raffinati che permeano l'aria, creando un'esperienza indimenticabile per tutti i sensi.

Parallelamente, le due aiuole adiacenti all'ingresso principale del Castello sono state oggetto di un attento lavoro di ripulitura, durante il quale sono stati eliminati arbusti e piante non in linea con la visione progettuale. Questo intervento ha liberato spazio per l'inserimento di ulteriori erbe aromatiche e officinali, enfatizzando ulteriormente il tema storico e culturale dell'area. Inoltre, l'aggiunta di nuove varietà di coprisuolo non solo migliora l'estetica complessiva del Belvedere, ma contribuisce anche a ridurre la necessità di interventi manutentivi, garantendo una gestione più sostenibile e duratura nel tempo.

 

 

IL GIARDINO SEGRETO

Questa parte del giardino si distingue come un autentico "Giardino Segreto", poiché l'accesso è riservato esclusivamente agli ospiti provenienti dall'appartamento privato, un tempo dimora di Carlo Bacigalupo. La scelta di mantenere intatto questo ingresso è stata dettata dalla volontà di preservare l'essenza stessa del progetto originale, fedele alla visione degli ideatori del giardino.

Durante il processo di restauro, particolare attenzione è stata dedicata alla conservazione e all'elevazione del sistema di percorsi già esistenti. Questo è stato realizzato mediante l'introduzione strategica di siepi di Buxus sempervirens, una specie vegetale già presente nel contesto ambientale, caratterizzata da una notevole capacità di adattamento alle condizioni locali.

In aggiunta, sono state identificate e selezionate altre varietà di piante ornamentali che, pur insediandosi spontaneamente prima dell'intervento di restauro, sono state mantenute e integrate nel nuovo progetto. Queste piante sono state impiegate per rivestire le scarpate, svolgendo un duplice ruolo di stabilizzazione del terreno e limitazione dell'accesso dei visitatori nei punti critici del giardino.

Al fine di rispettare l'originale disegno del giardino, è stata presa la decisione di reintrodurre due esemplari di Cupressus sempervirens, posizionandoli in prossimità dei loro predecessori.

 

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